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•• 26.02.09 ••
BILBOLBUL: parte la terza edizione

toppi.jpgDal 4 all’8 marzo Bilbolbul ritorna a Bologna con una terza edizione ricca di proposte, ospiti nazionali e internazionali, collaborazioni. Mostre, incontri con autori, proiezioni, dediche, performances, saranno anche per quest’anno il nucleo centrale del Festival.
Dopo Magnus e De Luca, la mostra principale della terza edizione di Bilbolbul sarà dedicata a un altro grande maestro del fumetto italiano: Sergio Toppi. L’esposizione, allestita nella prestigiosa sede del Museo Civico Archeologico, presenterà al pubblico oltre duecento opere, tra fumetti e illustrazioni, tratte dalla vastissima produzione dell’autore che conta ormai più di quaranta anni di produzione (vedi foto).

Il rapporto tra Fumetto e Storia unisce numerosi appuntamenti. La mostra di Ángel de la Calle, dedicata alla figura di Tina Modotti e incontri in cui autori di fumetto e storici dialogheranno sul passato dell’Argentina, sul rapporto tra fumetto e avventura con Sergio Bonelli, sul periodo fascista con l’opera di de Santis e Colaone e sulla guerra di Spagna con Vittorio Giardino.
“Diverso da me, all’improvviso non sono più io…” è il titolo della mostra del concorso che ha coinvolto oltre 1.000 bambini delle scuole elementari di Bologna e Provincia ed è il fulcro della sezione ragazzi di questa edizione.
La rassegna al Cinema Lumière presenta alcune prime visioni in Italia sul fumetto e altre forme espressive legate al disegno. Sullo schermo una biografia di Charles Schulz, due film sul fumetto argentino, le raffinate animazioni del giapponese Naoyuki Tsuji e una proiezione sulla scena della street art californiana degli anni Novanta.

Ma da cosa deriva il nome Bilbolbul? Il 27 dicembre 1908 è pubblicata una serie sul Corriere dei Piccoli da Attilio Mussino. Il protagonista che dà il nome al festival è un bambino africano che vive strane avventure surreali nel suo piccolo villaggio in Africa. Ha degli strani poteri: riesce ad adeguarsi fisicamente alle metafore con cui sono narrate e commentate le sue gesta: quindi cambia spesso colore, diventando rosso per la vergogna o verde di rabbia, per aguzzare l'ingegno fa uso di un tornio, riesce, con un gesto degno del miglior illusionista, a farsi realmente in quattro e così via. Queste metafore sono i commenti in rima che compaiono sotto la vignetta: i fumetti di allora, infatti, non avevano ancora le caratteristiche nuvolette attraverso le quali avvengono i dialoghi, ma la storia era narrata da un narratore esterno, spesso attraverso delle filastrocche in rima. Le vicende di Bilbolbul sono narrate e illustrate coerentemente con la cultura coloniale diffusa all’epoca: un’Africa immaginaria, deformata, schiacciata su un primitivismo di maniera da uno sguardo molto paternalistico; quella, insomma, che veniva, in altro modo, “elaborata” e mostrata nelle esposizioni coloniali del tempo.

Il festival è organizzato dall’associazione Hamelin che da più di dieci anni si occupa di pedagogia della lettura, letteratura per ragazzi, illustrazione e fumetto, operando in tutto il territorio nazionale.
Tra le attività, particolare rilievo hanno conferenze e corsi di aggiornamento per bibliotecari e insegnanti e attività di promozione della lettura per bambini e ragazzi, con una particolare attenzione al pubblico adolescenziale grazie al progetto Xanadu. Non da meno è l’ideazione e la realizzazione di proposte culturali come cicli di incontri con autori, mostre, convegni.
Da segnalare infine le autoproduzioni; da venerdì a domenica, nella piazza coperta di Sala Borsa uno spazio sarà completamente dedicato alle realtà indipendenti del fumetto italiano, che presenteranno le proprie autoproduzioni e realizzeranno fumetti e disegni per il pubblico.
Tra i nomi presenti Ernest, Self Comics, Fumetti disegnati male, Schiaffo Edizioni, The Artist, Blatta Production, Strane Dizioni, Epoc Ero Uroi.

A.B.


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