•• 31.05.07 ••

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Una vita avventurosa, solo così si può descrivere l’esistenza di Giovanni Battista Belzoni.
Nato a Padova nel 1778, fuggì in Inghilterra per evitare la coscrizione nell'esercito napoleonico e visse come artista circense sfruttando la sua imponente corporatura. Dopo una serie di viaggi in giro per l’Europa giunse in Egitto dove collaborò con Henry Salt al trasporto della gigantesca statua di Ramesse II dalla piana di Deir el-Bahari al Nilo. Iniziò così la carriera archeologica di Belzoni.
In pochi anni percorse in lungo e in largo l'Egitto, scoprendo sotto la sabbia il tempio di Abu Simbel e riportando alla luce la città di Berenice. Nel 1818, tra le molte scoperte effettuate durante le sue spedizioni, Belzoni individuò l'ingresso della piramide di Chefren, permettendo ad un uomo di entrarvi per la prima volta dopo oltre duemila anni.
Nel 1821 questo avventuroso esploratore dedicò alla sua fortunata scoperta della tomba del faraone Sety I, nella Valle dei Re, la prima mostra egittologica di ogni tempo: ricostruì alcuni ambienti in dimensioni reali all’interno dell’Egyptian Hall di Londra.
A quasi duecento anni di distanza - in occasione di Biografilm Festival – International Celebration of Lives, (Bologna 6-10 giugno), che all’archeologo padovano dedica la giornata del 7 giugno - il Museo Civico Archeologico di Bologna rende omaggio a Belzoni riallestendo la stessa mostra presso la Sezione Egiziana, che conserva ben 11 statuette funerarie provenienti dalla tomba di Sety I, la più grande e forse la più bella di tutte le sepolture regali del Nuovo Regno.

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•• 30.05.07 ••

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Grandi firme versus film a basso budget senza star da jet set, questo è stato il festival di Cannes 2007. A giudicare dal Palmares sembra che i grandi nomi di Hollywood abbiano preso una brutta batosta. Forse c’era da aspettarselo, visto che il presidente della giuria Stephen Frears non è certo un regista interessato ai blockbuster di sicuro successo al botteghino. Accade così che a Cannes 2007 gli adulatissimi Quentin Tarantino, i fratelli Coen, Wong Kar Way e Kim Ki Duk siano rimasti a bocca asciutta, mentre il (povero) cinema rumeno abbia trionfato sia nel concorso internazionale sia nella sezione “Un certain regard”.
4 months, 3 weeks and 2 days di Cristian Mungiu vince la Palma d’Oro al termine di un’edizione ultra patinata, dove i flash dei fotografi venivano indirizzati alle starlette del momento, mentre nel buio della sala si proiettava il vero cinema, quello capace di colpirti come un pugno nello stomaco. Così infatti stordisce il film di Mungiu, una cruda storia ambientata durante la feroce dittatura di Ceausescu, che affronta il tema scomodo dell'aborto come atto di ribellione al sistema.
Arriva sempre dalla Romania California dreamin, di Cristian Nemescu, regista tragicamente scomparso in seguito ad un incidente stradale, vincitore a sorpresa della sezione Un Certain Regard. Delusione per Lucchetti e il suo Mio fratello è figlio unico, escluso dai premiati.

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•• 24.05.07 ••

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Il Festival a Cannes entra nel vivo e festeggia il sessantesimo compleanno con la proiezione del film collettivo Chacun son cinéma (A ciascuno il suo cinema), un collage di 33 cortometraggi di circa tre minuti l’uno, prodotto con un budget di venticinquemila euro ciascuno. 35 grandi registi, selezionati tra le ex Palme d' Oro e gli ex presidenti della giuria, tra cui Angelopoulos, Zhang Yimou, Cronenberg, Kaurismaki, Loach, Inarritu, Polanski, Wong Kar Wai, De Oliveira, Jane Campion, Wenders, Von Trier, Nanni Moretti, i fratelli Coen e i fratelli Dardenne e molti altri. Un modo straordinario per festeggiare un compleanno straordinario.

Nel concorso ha suscitato molto interesse la docufiction Tehilim del regista francese Raphael Nadjari. Nato a Marsiglia, Nadjari gioca in casa con un film su una famiglia di Gerusalemme sconvolta dalla misteriosa scomparsa del padre. Un film piccolo per un regista poco conosciuto in mezzo a tanti nomi di giganti è, comunque, una bella sorpresa.
Due graditi ritorni sulla Croisette sono A mighty heart di Michael Winterbottom e Paranoid Park firmato da Gus Van Sant. Winterbottom ritorna nel campo della fiction documentaria ricostruendo la drammatica vicenda di Daniel Peral, il giornalista rapito e decapitato in Pakistan nel 2002. Van Sant, guru del cinema indie made in Usa, torna invece in mezzo agli adolescenti raccontando per immagini uno skate park, considerato il luogo più malfamato di Portland. La curiosità del film riguarda la scelta del cast, che è stato costruito grazie alla comunità virtuale di Myspace. Le due pellicole hanno strappato discreti applausi, ma non sembrano avere le carte giuste per ambire alla Palma d’Oro.

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•• 21.05.07 ••

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L’edizione n° 60 del Festival di Cannes è partita con i fuochi d’artificio. Il programma sulla carta era già strepitoso, privilegiando il cinema di qualità ma confermandosi come appuntamento mondano irrinunciabile per cineasti e divi del grande schermo.

Il concorso si è aperto con l’attesissimo esordio anglofono di Wong Kar Wai. My Blueberry Nights non ha però convinto il pubblico e i critici. La proiezione all’Ambassador del Palais è stata, infatti, accolta con applausi tiepidi. Forse le aspettative erano troppo alte, sicuramente la prima volta al cinema della cantante Norah Jones e il cast di all-star schierato dal regista cinese non mancherà di appassionare il pubblico nelle sale italiane. Dopo Wong Kai Wai, il concorso ha puntato gli occhi su Zodiac, ritorno al serial-thriller per il regista David Fincher quasi dieci anni dopo il suo Seven. Fincher ha ricostruito il mistero di Zodiac, un killer seriale che ha terrorizzato San Francisco negli anni Settanta. Fincher ha scelto uno stile semidocumentaristico, senza finzione. Il film è basato interamente su fatti veri e documentati. Già uscito nelle sale italiane, il film è stato molto apprezzato anche dalla critica francese. Viene dalla Romania il film più provocatorio visto per ora al Festival, dal titolo 4 mesi, 3 settimane e due giorni del regista Cristian Mungiu. Una storia ambientata nel 1987 durante il governo Ceausescu incentrato sul tema dell’aborto. Spiega il regista che a quei tempi l’aborto “era considerato come un atto di libertà verso il regime e non come un problema morale”. Il film, salutato da generosi applausi, porta alla luce un aspetto poco conosciuto della storia della Romania.

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•• 18.05.07 ••

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L’Accademia del Cinema Italiano ha comunicato le candidature ai David di Donatello. La selezione per il 2007 ha visto potenziale trionfatore, confermando il risultato dei Nastri d’Argenti, La Sconosciuta di Giuseppe Tornatore. Sono ben 12 le candidature per il noir del Premio Oscar siciliano. Seguono a ruota con 11 nomination gli apprezzatissimi, sia da pubblico che da critica, Mio Fratello è Figlio Unico di Daniele Luchetti e Nuovomondo di Emanuele Crialese.
Fuori sia dalla cinquina per miglior film che da quella per miglior regia l’ultima fatica di Ferzan Ozpetek Saturno Contro. Soddisfazione invece per l’opera prima di Kim Rossi Stuart, Anche Libero va Bene e dell’annunciata ultima opera di fiction per il maestro Ermanno Olmi, Centochiodi.
Riccardo Scamarcio e Elio Germano ottengono la candidatura come migliori attori per il film di Daniele Lucchetti (Mio fratello è figlio unico) mentre tra le favorite per il premio femminile c’è Margherita Buy (Saturno Contro) che ha già vinto il premio in passato per ben quattro volte.

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