Ci sono film che riesocno a usare il circuito dei festival come una sorta di volano. Piccole pellicole che iniziano a girare nei festival che si svolgono nel quartiere dell'autore del film e poi, in un movimento centripeto allargano il proprio giro, diventando una specie di passaparola reale e di pellicola tra festival.
E' il caso di Tarnation di Jonathan Couette, passato ieri sera, in una speciale e lucifernina proiezione di mezzanotte, al Biografilm Festival e, contemporaneamente, vincitore del Festival di cinema GayLesbico di Milano.
Tarnation è un documentario autobiografico, una sorta di lavoro di psicanalisi, di scavo nel proprio passato da parte di Jonathan Couette, realizzato con un I-mac è costato solamente 200 dollari.

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