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15.02.05 La politica di scena a Berlino![]() Paolo d'Agostini su Repubblica apprezza il tono problematico e non propagandistico del film, il tocco, a volte ironico, della narrazione. Un film che difficilmente piacerà al pubblico israeliano, sostiene il critico del quotidiano romano. Un idea sostenuta anche da Abu-Assad, regista del film, ingegnere areonautico, cineasta per passione, la cui conferenza stampa è riportata nella stessa pagina: "penso che il film sarà attaccato da tutti quegli israeliani che considerano i palestinesi esseri inferiori". Ma anche parte del pubblico palestinese non amerà il film; aggiunge infatti il regista che il film non piacerà "ai palestinesi che vedono i martiri come santi toccati da dio". I suoi personaggi non sono ne esseri inferiori ne santi, sono solo esseri umani. Cristina Nord sul quotidiano berlinese Tageszeitung descrive la sequenza più bella di Paradise Now: Khaled, uno dei due aspiranti kamikaze, spiega davanti ad una videocamera le motivazioni del suo gesto. Quando arriva alla fine del suo sofferto monologo, interviene l'operatore dicendo che, a causa di un problema tecnico, dovrà ripetere tutto da capo. Questi tocchi quasi slapstick, un po' da film comico, rendono, secondo la giornalista tedesca, il film ancora più teso e impediscono che la pesantezza del tema affondi tutto il film. ![]() Anche Tickets, il film a sei mani di Loach, Olmi e Kiarostami, viene inserito, dalla critica francofortese, tra i film poltici, perchè in grado di raccontare il mondo che lo circonda. Sul Corriere della Sera Tullio Kezich dedica il suo intervento esclusviamente a Tickets, un film che "sancisce a sorpresa una sorta di agnizione tra tre maestri del cinema che salva l'operazione da quel tanto di gratuito spesso presente in questo genre di colletive." Il film racconta del viaggio verso Roma di alcuni passeggeri su di un treno. Olmi si concentra su un professore, Carlo delle Piane, che si ritrova a ripensare ai suoi ricordi d'infanzia, risvegliati (proustianamente secono Kezich) dal suono di un piano. Kiarostami narra invece di una feroce rompiscatole, lasciata sola da tutti. Ken Loach non rinuncia alle sue storie di periferia e racconta del viaggio di un gruppo di ultras del Celtic, capaci di inaspettate solidarietà. Su Fanaticaboutfestivals.it: >> La scheda della 55° Berlinale >> L'archivio del Festival di Berlino >> Il reportage dell'anno scorso In rete: >> La 55° Berlinale >> La diretta dal Festival di Berlino Lo stesso argomento su: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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