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16.02.05 Berlinale: i primi premiati![]() Miglior cortometraggio di questa Berlinale è Milk, dello scozzese Peter Mackie Burns, un racconto su un conflitto generazionale tra una nonna e sua nipote; un'egregia sceneggiatura ottimamente interpretata si legge nella motivazione. Orso d'argento ex-aequo all'americano Jay Duplass per The Intervention e alla polacca Izabela Plucinska per Jam Session. Ma il Festival di Berlino continua nella sua sezione principale. Ieri è stato il giorno di Fateless di Lajos Koltai, un film sulla Shoa, tratto dal romanzo autobiografico Essere senza destino dello scrittore ungherese Imre Kertesz, premio Nobel nel 2002. Il film, ci racconta Paolo D'Agostini su Repubblica, si basa su tre pilastri: il primo è Imre Kertesz, qui anche sceneggiatore, il quale, come il protagonista, venne deportato ad Auschwitz a quattordici anni. Il secondo è Lajos Koltai, direttore della fotografia, già premio Oscar per Mephisto di Istvan Szabo. Il terzo ì Ennio Morricone. Questi tre elementi si amalgamo per creare un racconto che il critico del quotidiano romano paragona ai libri di Primo Levi per la capacità di raccontare il Campo di Concentramento. Il film è "un succedersi di quadri di sublime qualità figurativa anche un po' estetizzante, ma che trasmette con efficacia il senso dell'ordinaria follia da cui l'umanità non può dirsi vaccinata.". Sul Corriere della Sera Tullio Kezich si sofferma a parlare dei film passati fino ad ora a questa Berlinale, sul loro destino nella distribuzione e sul senso dei festival. Del film di Koltai dice "l'odissea di un ragazzino attraverso l'inferno dei lager, con i pregi della testimonianza autentica e di una rispettabile nobiltà espressiva. A pensarci bene, non è abbastanza raro che da un festival nasca la raccomandazione a tutti di recuperare questi film al cinema?". Ma il critico del quotidiano milanese invita anche i distributori italiani ad affrettarsi ad acquistare i diritti delle pellicole che passano a questo concorso "il cinema tedesco attira poco; e tuttavia sarebbe ora di cambiare atteggiamento perchè alcuni titoli passati qui sono notevoli". Il titolo che Kezich vorrebbe vedere in Italia è Sophie Scholl - Die Letzten Tage, accolto con entusiasmo al festival e senza distributore nel nostro paese. Kezich invita gli eventuali compratori ad affrettarsi "perchè sabato, proclamati i premi, il film costerà il doppio". ![]() Anche la Frankfurter Allgemeine Zeitung dedica un articolo al film di Guédiguian. E' curioso che sia proprio lui a raccontare il tramonto di Mitterand, si stupisce Michael Althen della FAZ. Se nei suoi film precedenti, come Marius e Jeannette, il regista francese amava raccontare i bassifondi, poveri ma pieni di vita, questa volta racconta, in un atmosfera fredda e cupa, caratterizzata da un intenso blu, la morte di un potente. Con questa parte l'attore francese Michel Bouquet ha trovato il ruolo di una vita, sostiene il giornale tedesco, in quanto non mette in scena solo la persona Mitterand, ma anche tutto quello che rappresentava, lo Stato e la Nazione. Perchè un Presidente non è più padrone nemmeno del proprio corpo. Su Fanaticaboutfestivals.it: >> La scheda della 55° Berlinale >> L'archivio del Festival di Berlino >> Il reportage dell'anno scorso In rete: >> Fateless - Il sito ufficiale (ung) >> La 55° Berlinale >> La diretta dal Festival di Berlino Lo stesso argomento su: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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