Dal 28 giugno al 4 luglio si svolgerà a Genova, quest'anno capitale europea della cultura, la settimana edizione del Genova Film Festival, la più importante manifestazione cinematografica in Liguria. Organizzato dall�Associazione Culturale Daunbailò, sotto la direzione artistica di Cristiano Palozzi e Antonella Sica, il Genova Film Festival si avvale della preziosa collaborazione di un Comitato di Garanti, presieduto dal noto critico cinematografico Claudio G. Fava e composto da Oreste De Fornari, Piero Pruzzo, Francangelo Scapolla e Franco Vazzoler.


A fianco dei tradizionali concorsi dedicati al cortometraggio e al documentario il Genova Film Festival dedica quest'anno, in occasione del decennale della rivoluzione di velluto sudafricana, una sezione al cinema del Sud Africa dal 1994 al 2004. Ma dieci anni fa l'Italia era segnata anche dalla prematura scomparsa di Vittorio Mezzogiorno e il festival ligure dedica all'attore italiano, noto e apprezzato in tutto il mondo, un'approfondita retrospettiva. Verrà ripercorsa la carriera di Mezzogiorno, dal suo esordio nel 1979 a fianco di Nino Manfredi in Il Giocattolo di Giuliano Montaldo, attraverso La caduta degli
angeli ribelli di Marco Tullio Giordana (1981), Tre fratelli di Francesco Rosi (1981), La casa del tappeto giallo di Carlo Lizzani(1983), Grido di Pietra di Werner Herzog, Golem di Amos Gitai (1991) e il Mahabharata di Peter Brook. Ospite d'onore della retrospettiva Giovanna Mezzogiorno, figlia dell'attore.


Il Mahabbarata sarà anche trait d'union con la parallela retrospettiva dedicata a Peter Brooke. Oltre al film tratto dal testo sacro dell'induismo il Genova Film Festival riproporrà Il masnadiero (Gran Bretagna, 1953), Moderato cantabile (Francia, 1960) e il classico Il signore delle mosche (Gran Bretagna, 1963). A Peter Brook saranno dedicati una serie di incontri di studio e di riflessione, per metterne a fuoco la poliedrica attività, in collaborazione con l'Università di Genova e il Teatro Stabile di Genova