Una decisione di questo genere avrebbe conseguenze a dir poco devastanti - dichiara la giunta esecutiva dell'Agis - e sarebbe inoltre contraddittoria. In una economia globalizzata, le specificit� dell'Italia, tra le quali spicca lo spettacolo, vanno sempre pi? incentivate, allo scopo di produrre cultura, reddito e occupazione. Sarebbe un tragico errore del governo e del Parlamento sottovalutare questa specificit� che le imprese di spettacolo presentano rispetto a tutte le altre. Esse sono parte fondamentale del patrimonio di civilt� del nostro Paese che, pertanto, non pu� ignorarne la strategicit� e proprio in considerazione di ci�, la stessa Carta Costituzionale ne promuove lo sviluppo e la tutela. Anche la riforma del Titolo V della Costituzione, affermando il principio della competenza concorrente tra Stato e regioni in materia di spettacolo, ribadisce la necessit� e l'opportunit� di tale tutela. N� pu� essere dimenticato che il sostegno pubblico � essenziale per l'occupazione di circa duecentomila addetti al sistema spettacolo e che quest'ultimo restituisce allo Stato, ogni anno, quasi per intero ci� che riceve, in imposte, tasse e contributi.